NLT, nel 2024 volano i nuovi contratti: +33,6%

Nel 2024 il Noleggio a Lungo Termine di autovetture e fuoristrada registra 949.162 contratti, con una crescita del 33,6% rispetto all’anno precedente.

Secondo l’analisi elaborata da UNRAE sulla base dei dati forniti dal MIT, nel corso dell’anno i contratti di NLT di durata superiore a 30 giorni, sono stipulati per il 13,9% con Privati (131.609 unità), registrando una crescita del 48,0% rispetto al 2023, e per l’86,1% con Società (817.553 unità), in aumento del 31,5%. In quest’ultima categoria, vi è una netta prevalenza delle Aziende non-automotive (*) con una quota del 72,4% sul totale dei contratti e un incremento del 29,1% rispetto all’anno precedente. Seguono le società di Noleggio a Breve Termine (NBT) con una quota che sale dal 5,8% del 2023 al 7,7%, Dealer e Costruttori con il 4,5% (4,1% nel 2023), e le altre società di NLT con il restante 1,5% (in calo dal 2,6% di un anno fa).

La durata media dei contratti si conferma stabile a 23 mesi, con differenze tra i vari canali: 25 per le Aziende non-automotive, 23 per i Privati, 15 per Dealer e Costruttori e NLT e 12 per NBT.

Per quanto riguarda le alimentazioni, si riscontrano preferenze diverse tra le tipologie di utilizzatori. Per le Aziende non-automotive il diesel continua a dominare con il 44,9%, mentre la scelta preferita dal Noleggio a Breve termine è il benzina con il 47,8%. Le ibride prevalgono tra il Noleggio a Lungo Termine (35,8%), i Privati (30,0%) e Dealer e Costruttori (29,1%). Nella scelta di auto BEV, detengono il primato Dealer e Costruttori (16,5%), seguono al 4,9% i Privati; fra le PHEV invece i Privati (8,7%) sono seguiti da Aziende non-automotive (7,8%); quote residuali per le motorizzazioni a metano e GPL in ogni tipologia di fruitore.

I segmenti vedono una forte predominanza dei SUV con il 55,9% sul totale (e addirittura il 59,4% sui Privati), seguiti dalle Berline al 30,4% e dalle Station Wagon all’11,2%.

La Lombardia si conferma leader per numero di contratti, rappresentando quasi il 33% del totale nazionale (con la quota più alta di contratti stipulati da Aziende non-automotive, all’85,8%), seguita da Lazio con il 15,8%, Emilia-Romagna con il 7,4% e Piemonte con il 7,3%. Calabria e Molise detengono la quota maggiore di contratti a Privati (rispettivamente 35,4% e 35,9%). Il Trentino-Alto Adige si distingue per la quota maggioritaria di contratti con aziende di Noleggio a Breve Termine (59,9%) e di Noleggio a Lungo Termine (15,6%). La Campania detiene la quota di maggioranza tra Dealer e Costruttori con il 13,8%.

I contratti stipulati fino al 31 dicembre 2024, relativi ad autovetture immatricolate nei primi 9 mesi dell’anno, sono 256.915 (il numero può includere più contratti relativi alla stessa autovettura). Di questi, la quota maggiore - pari al 64,2% - spetta alle Aziende non-automotive, seguite dal Noleggio a Breve Termine con il 15,9%, dai Privati con il 12,6%, da Dealer e Costruttori con il 5,7% e per ultimo dal Noleggio a Lungo Termine con l’1,6%.

Per quanto riguarda invece le alimentazioni, le ibride si collocano al primo posto con il 36,9%, seguite dal diesel al 27,7% e dal benzina al 22,3%. Plug-in e full electric coprono rispettivamente il 7,5% e il 4,8%, mentre restano quote residuali per GPL e metano, rispettivamente allo 0,7% e 0,1%.

NOTA (*): I dati riportano sempre il primo utilizzatore intestatario del contratto (es. nel caso di un contratto sottoscritto da un’Azienda non-automotive, risulta solo l’Azienda stessa e non anche le successive assegnazioni ai dipendenti).

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Fonte, UNRAE

Cambio gomme invernali e obblighi: cosa c'è da sapere


Dal 15 novembre 2024 è obbligatorio montare pneumatici invernali sulle proprie auto, oppure avere nel bagagliaio le catene da neve. Per non incorrere in sanzioni è fondamentale rispettare le norme del Codice della Strada e quindi effettuare il cambio gomme, facendo montare quelle per il freddo.

CAMBIO GOMME INVERNALI 2024, COME FUNZIONA?

La legge prevede l’obbligo di gomme invernali (o in alternativa le quattro stagioni) a partire dal 15 Novembre 2024 e fino al 15 Aprile 2025, con un mese di deroga sia all’inizio che alla fine della “finestra invernale”. Di conseguenza, dal 15 ottobre ed entro e non oltre il 15 novembre 2024, bisognerà montare le gomme invernali.

CAMBIO GOMME INVERNALI 2024, QUALI SONO LE POSSIBILI SANZIONI?

Le multe possono variare da un minimo di 422€ e possono arrivare a toccare la quota massima di 1.682€, con anche il ritiro del libretto di circolazione.

CAMBIO INVERNALI 2024, VALE PER TUTTI?

Sono obbligatori gli pneumatici M+S, ovvero Mud and Snow (fango e neve) per poter circolare su strada senza incorrere in sanzioni, oppure è necessario avere a disposizione nel bagagliaio le catene da neve da utilizzare in caso di necessità.

MA PERCHÉ SERVE IL CAMBIO GOMME INVERNALI 2024?

Le motivazioni principali sono legate al risparmio di carburante (lo pneumatico non è “stressato” durante la guida) e alle prestazioni, visto che durante la crociera non si surriscaldano eccessivamente, garantendo così un mantenimento di performance elevate.

QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA GOMME INVERNALI ED ESTIVE?

Intanto i tasselli, più spessi in quelle estive perché le invernali montano tasselli sottili per avere una maggiore presa sulla neve. E poi le scanalature, molto diverse su quelle estive (3 longitudinali), più adatte sul bagnato per garantire maggiore aderenza e meno rischi di aquaplaning.

Noleggio a lungo termine: nel 2023 crescita del 22,16%

Per il noleggio a lungo termine il 2023 sarà un’annata da ricordare: da gennaio a dicembre ha fatto registrare un incremento del 22,16% con quasi 380.000 immatricolazioni complessive, sfiorando un incremento di circa 70.000 unità. Certo, a dicembre la flessione del noleggio a lungo termine è piuttosto gravosa, con 24.492 nuove targhe contro le 30.841 di dicembre 2022 (-20,59%). A contrario del breve termine, con un tasso di crescita buono, ma non eccezionale: 2.882 immatricolazioni, 510 in più dello stesso mese dello scorso anno (+21,5%). 

Noleggio auto, a dicembre 2023 -20,59% per il NLT

Come netto la flessione di dicembre (-20,59%) del NLT attenua ulteriormente il dato positivo di fine anno, che rimane comunque sopra alla media: +22,16%, un risultato che è stato ottenuto soltanto grazie all’eccellente prima parte dell’anno e che è andato via via a contrarsi negli ultimi mesi

Il +21,5% fatto registrare dal noleggio a breve termine a dicembre è scarsamente significativo perché l’ultimo mese dell’anno non è per tradizione un periodo di inflottamento rilevante: la market share di dicembre del NBT è stata infatti soltanto del 2,58% a fronte di una media annua del 4,16%, comunque ben lontana dalle performance degli anni migliori. Nel 2023 i rent-a-car hanno targato oltre 65.000 Passenger Cars (+32,4%).

Tra i veicoli commerciali leggeri, è proseguita la rincorsa al consolidamento della crescita delle immatricolazioni nel secondo semestre, mai stati inferiori a +30%. Il saldo del cumulato annuale è di +23,36% (la prima parte dell’anno decisamente meno brillante) grazie soprattutto ai due canali del noleggio: il long rent ha chiuso il 2023 con un +33,56%, lo short rent addirittura a +62,72%.

LE AUTO CHE SONO PIACIUTE AL NOLEGGIO A DICEMBRE 2023

Nel noleggio a lungo termine, i brand che ricorrono in maniera massiva a questo canale sono: Alfa Romeo (50,1%, in aumento mese dopo mese, ormai oltre una immatricolazione su due è di NLT ed è diventato il costruttore con la maggior quota di long rent), Skoda (43,5%), Audi (43,1%), BMW (36,8%) e Peugeot (34,5%).Il long rent in Italia è ormai il secondo canale di distribuzione per importanza: ha raggiunto il 24%.

Ibride plug-in e flotte, come farne una scelta green

Sostenibilità, riduzione delle emissioni, buone pratiche “green” e auto ibride ed elettriche: nell’agenda delle Istituzioni e nella nostra vita quotidiana, questi temi sono diventati le priorità e le urgenze per cercare di arginare gli effetti della nostra vita sulla Terra rispetto al cambiamento climatico. L’Unione Europea, così come lo Stato Italiano, ha cercato di sostenere le aziende sia con incentivi che con vincoli ad essere più virtuose: pensiamo ai bilanci green e alcuni paletti circa le attività industriali.

In questo quadro rientrano scelte importanti come quella del progressivo abbandono delle vetture con motorizzazioni diesel e con alte emissioni di CO2 da parte delle flotte aziendali e a favore di auto più “pulite”. Anche i driver stessi sono stati incoraggiati ad approcciare le nuove motorizzazioni ibride ed elettriche: basti pensare agli sgravi fiscali per le auto “green”. Negli ultimi tempi abbiamo così visto arrivare sul mercato diversi modelli Plug-In, ovvero motori ibridi che sono spinti sia da propulsori elettrici che termici e possono usufruire della ricarica delle batterie attraverso la corrente elettrica casalinga. 

Su questo filone si è aperta di recente una discussione che sta creando un dibattito acceso: questa tipologia di auto - ovvero le ibride Plug-In - hanno veramente un senso, o fanno parte di quel fenomeno chiamato “greenwashing” dove pratiche ecologiste sono assunte soprattutto come facciata ma non hanno una reale vocazione alla sostenibilità?

Qual è il punto? Le ibride plug in hanno percorrenze medie dichiarate ed emissioni di CO2 davvero molto basse ma solo se utilizzate come sono state concepite: ricaricando le batterie. I consumi che vediamo indicati nelle riviste di settore che sembrano davvero interessanti, sono dovuti alle prove che vengono fatte con le batterie cariche. Ovvero, ipotizziamo che si tratti di un ciclo di 60 km, la metà dei quali percorsi in città, 15 extraurbano e 15 in autostrada: con le batterie completamente cariche tutto il primo tratto urbano potrà essere percorso in elettrico, la seconda parte quasi interamente. Se poi usiamo anche un litro di benzina per percorrere gli ultimi 15 km, capirete che di fatto avremo utilizzato un solo litro di carburante per 60 km. Davvero eccezionale.Se al contrario, però, partiamo con la batteria a zero, andremo a chiedere al nostro motore termico di portare “a spasso” una vettura che sconta un pesante pacco batterie ed è facile capire come i consumi aumentino in questo scenario senza considerare che le motorizzazioni ibride sono spesso sotto dimensionate e questo peggiora la situazione.

È quindi questa la normalità delle ibride plug-in? Di certo no, l’uso corretto è e resta virtuoso, ma i driver che non non hanno la possibilità di ricaricare in casa o sono “pigri” cercare una stazione di ricarica, scontano un utilizzo sicuramente poco green e altrettanto poco economico. La soluzione? La formazione. Spesso i conducenti non sono a conoscenza di queste situazioni, si trovano ad utilizzare vetture che non conoscono e approcciano le auto ibride come se fossero mezzi con il solo motore termico. Anche per questo incentivare l’adozione delle motorizzazioni plug-in in una car list aziendale può essere solo controproducente: è invece importante un’attenta selezione dei driver a cui destinare il motore PHEV, accompagnando la scelta con un’adeguata formazione iniziale e un costante monitoraggio sul corretto utilizzo. Questa è l’unica scelta corretta.

Che succede se superiamo i Km previsti del NLT?

Quanti km sono inclusi nel contratto di Noleggio auto a lungo termine? Quanto si pagano i km in più? Che succede se facciamo meno km di quelli previsti? Sono tante le domande che spesso ci vengono sottoposte e che riguardano il numero di chilometri previsti nel contratto di Noleggio a lungo termine del proprio veicolo.
Dubbi sempre più frequenti perché la formula NLT è in continua crescita e sono sempre più gli automobilisti che chiedono informazioni. Oramai la formula del Noleggio a lungo termine è considerata la vera alternativa all'acquisto di un'auto di proprietà: scopriamo allora insieme come funziona la questione del chilometraggio della vettura presa a noleggio e cosa accade se si percorrono più o meno chilometri di quelli pattuiti al momento della tipula del contratto di noleggio.

Quanti km sono inclusi nel contratto di NLT? 

Il canone di noleggio auto a lungo termine è comprensivo di un chilometraggio concordato con il cliente al momento della stipula del contratto: questa misura, insomma, è chiara fin dall'inizio e solitamente parte da una quota base di 10mila km/anno.

Quanto si pagano i km in più? 

In caso di superamento del chilometraggio pattuito alla fine del contratto di noleggio viene stabilito un sovrapprezzo calcolato in base ai chilometri percorsi: anche in questo caso il costo base dei chilometri in eccesso è facilmente individuabile nel contratto.

Che succede se facciamo meno chilometri di quelli previsti? 

In caso di una percorrenza inferiore si procede con un conguaglio, ovvero con un rimborso nei confronti del cliente come previsto nel contratto di NLT.

Per ulteriori informazioni, visita la pagina Domande frequenti nel nostro sito, oppure contattaci!

A noleggio un'auto nuova su 3. Privati, richieste in crescita

In Italia un'auto nuova su tre è a noleggio. Lo riporta l'ultima edizione del Rapporto ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio, della Sharing mobility e dell'Automotive digital), secondo cui ad oggi le auto a noleggio nel nostro Paese sarebbero 1,2 milioni.

Il 56% dei nuovi veicoli immatricolati è ibrido, il 32% elettrico. E proprio quando il mercato auto viveva una profonda crisi nel 2022 il settore del noleggio veicoli ha registrato una crescita significativa con 415.000 unità immatricolate in Italia per un valore complessivo di 10,5 miliardi di euro ed una clientela di 250.000 soggetti tra privati, aziende e PA.

Pesa all'opposto la difficoltà di approvvigionamento della flotta: rispetto al periodo pre-pandemia il settore ha perso un noleggio su tre, anche se nel 2022 il calo della flotta è passato dal -28% del 2021 (rispetto al 2019) al -5%.

FOCUS

Noleggio a lungo termine anche per taxi e Ncc

Via libera al Noleggio a lungo termine per taxi e ncc. A partire da oggi, infatti, tassisti e noleggiatori con conducente potranno scegliere di noleggiare la vettura, anziché acquistarla, evitando così di immobilizzare capitali per la propria attività e accedendo a tutti i servizi inclusi nel noleggio.
    La notizia è stata resa nota Aniasa, l'associazione che rappresenta i servizi di mobilità in Confindustria, che ha sottolineato l'importanza della novità, arrivata grazie all'attesa circolare della Direzione Generale della Motorizzazione, a oltre due anni e mezzo dal DL Semplificazione che a luglio 2020 aveva, sulla carta, abolito il divieto di noleggio per queste categorie, in attesa di un provvedimento attuativo.

I BENEFICI DEL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

 Per Aniasa i benefici economici per i settori interessati e per l'intera comunità in termini, riguarderanno una maggiore sicurezza dei veicoli e la riduzione delle emissioni. Oggi, sempre secondo i dati raccolti dall'associazione, quasi il 20% dei taxi in circolazione ha oltre 10 anni di anzianità, mentre i veicoli a noleggio hanno una vita media di 36-48 mesi e la gestione a noleggio del veicolo consente risparmi economici anche superiori al 20% rispetto all'acquisto del mezzo.
    Amplia è la potenziale platea di beneficiari della norma: in Italia si stima siano circa 60.000 i veicoli utilizzati come taxi o noleggio con conducente, che adesso potranno utilizzare anche il noleggio a lungo termine. La metà di questi è attiva nei grandi centri urbani.

OSSIGENO PER LA MOBILITÀ SMART

"È caduto finalmente - ha commentato il presidente Aniasa, Alberto Viano - un ostacolo all'innovazione e alla fruizione di forme di mobilità smart e sostenibili per un numero significativo di vetture che ogni giorno compiono centinaia di migliaia di chilometri sulle strade delle nostre città. Anche tassisti e Ncc potranno così sperimentare sul campo l'efficacia del noleggio a lungo termine, sia in termini gestionali che economici. Un'apertura che, sebbene tardiva, lascia ben sperare anche per altre categorie (ad esempio i veicoli con portata superiore a 60 quintali) cui il noleggio è ancora, anacronisticamente, precluso". 

FONTE: ANSA

Noleggio a lungo termine, immatricolazioni verso il 30%

Mille vetture al giorno: è questa la media delle auto immatricolate dal noleggio nel 2022. Secondo i dati di Aniasa (l’associazione di categoria), infatti, lo scorso anno il noleggio (sia a lungo sia a breve temine) ha immatricolato complessivamente 365mila vetture, quasi il 28% del totale immatricolazioni registrate da un mercato automotive in deciso calo rispetto al 2021 (-9,5%), confermando il suo ruolo chiave nella diffusione delle auto a basse emissioni, con una quota del 30% delle auto elettriche e del 56% delle ibride plug-in.

NOLEGGIO VERSO QUOTA 30%

Dopo aver stabilmente superato il 25% del mercato, il noleggio è oggi proiettato verso il raggiungimento di quota 30% del totale immatricolazioni, livello ancora mai raggiunto in Italia. Anche grazie alla decisione tardiva del Governo di ricomprendere le vetture a noleggio nella platea dei beneficiari degli incentivi, negli ultimi mesi dell’anno gli operatori di questo settore, che nella prima parte del 2022 avevano accusato un rallentamento nelle immatricolazioni, hanno ripreso la marcia, chiudendo con un dato decisamente positivo nel confronto con l’anno precedente (+9,5%). La crescita va addebitata esclusivamente al noleggio a lungo termine, che ha chiuso il 2022 con un significativo +19% (302.116 auto), a conferma della conquista di nuove fasce di clientela, in particolar modo tra i privati. È uno studio realizzato da Unrae (l’associazione delle case automobilistiche estere che operano nel nostro Paese) a chiarire ulteriormente i trend relativi alla penetrazione del noleggio nelle diverse fasce di utenza. Secondo questo studio, nel 2022 in Italia sono stati siglati 617.776 contratti di noleggio a lungo termine di autovetture, con una crescita del 15,8% rispetto ai 533.535 del 2021. La ripartizione tra le due macro-aree di utilizzatori vede la quota maggioritaria dell’85,2% sempre appannaggio delle società, titolari di 526.606 contratti (+16,3% sul 2021), e la restante quota del 14,8% a favore degli utilizzatori privati, con 91.170 contratti, cresciuti del 12,8% sull’anno precedente.

LE PROSPETTIVE PER I PROSSIMI MESI

Come è iniziato il 2023 e quali sono le prospettive per i prossimi mesi? A gennaio e febbraio è stata registrata una nuova crescita delle immatricolazioni a noleggio, che migliora anche la performance di fine 2022, sia nel breve termine (+104%) sia nel lungo termine (+60%). L’ampliamento degli eco-incentivi per le vetture elettriche e ibride al noleggio, seppur tardivo e nella misura del 50%, inizia a sortire tangibili effetti. Nei primi 60 giorni dell’anno il noleggio ha immatricolato il 64% delle vetture ibride e il 31% di quelle elettriche. «Con l’auspicio che nel corso del 2023 si possa equiparare al 100% il sostegno degli incentivi anche per chi noleggia una vettura elettrica (al pari di chi l'acquista), la quota del noleggio è destinata ad aumentare ulteriormente e ad accelerare la diffusione di questi veicoli nel parco circolante nazionale», commenta il presidente di Aniasa, Alberto Viano.

FONTE: SOLE24ORE

Auto elettrica? Più facile con il Noleggio a lungo termine

Complice il cambiamento climatico, l'Unione Europea si è impegnata a raggiungere l'obiettivo impatto zero emissioni entro il 2050. Il pacchetto “Fit for 55” costituisce il piano dell’UE per conseguire gli obiettivi climatici del Green Deal europeo e comprende una serie di proposte di revisione della legislazione dell’UE, anche nel settore dei trasporti. La crescita e l'affermazione della mobilità elettrica rappresentano un’opportunità per contribuire alla ripresa e alla crescita dell’economia in chiave di sviluppo sostenibile. Motivi per cui l'Unione Europea ha inserito nel pacchetto di proposte lo stop definitivo alla produzione di auto endotermiche entro il 2035.

La case automobilistiche puntano sull'auto elettrica

La via è ormai tracciata e anche se ci sono diversi passaggi legislativi ancora da affrontare, le case automobilistiche hanno già avviato le proprie strategie per adeguarsi al più presto agli ambiziosi obiettivi europei. La maggior parte di esse, infatti, conta di raggiungere il 100% della produzione di auto elettriche anche prima del limite stabilito, per esempio Audi entro il 2033; Ford entro il 2030 e Honda entro il 2025. Nonostante questo, però, i prezzi delle auto elettriche non si adegueranno così rapidamente a quelli delle auto a motore termico, anche perché il costo dei materiali alla base delle batterie continua ad aumentare considerevolmente.

Un'unica rata per tutto con il Noleggio

E se i costi dei veicoli non tendono ancora a calare, il Noleggio a lungo termine di auto ad alimentazione green rappresenta sicuramente una nuova concezione della mobilità che garantisce al contempo il passaggio alla nuova tecnologia a fronte di costi certi e dilazionati nel tempo. Con un'unica rata mensile è infatti possibile avere un nuovo veicolo elettrico a disposizione, con tanti servizi inclusi come, ad esempio: le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, l'assicurazione RCA, la tutela legale, il soccorso stradale e l'esonero di gran parte delle responsabilità per furto, incendio e danni al veicolo. Un altro aspetto da non sottovalutare, inoltre, riguarda il rapido e costante sviluppo di tecnologie connesse all'elettrico. Se da un lato ciò favorisce la crescita di questo segmento di mercato, dall'altro rischia di svalutare velocemente e rendere obsoleti veicoli acquistati solo qualche anno prima. Anche da questo punto di vista, il noleggio auto a lungo termine, assumendosi tali rischi, mette al riparo i propri clienti dalla svalutazione e dall'obsolescenza dei mezzi garantendo loro veicoli sempre nuovi, performanti e accuratamente selezionati.

È anche per questo motivo che, se il mercato italiano dell'auto resta freddo nei confronti dell'elettrico, facendo registrare nell'anno appena trascorso un calo di immatricolazioni di oltre il 4% rispetto al 2021 e registrando una quota di appena l'11% di auto green immatricolate, il noleggio a lungo termine dimostra invece di tenere. Il comparto del long term rental, infatti, riesce a salvaguardare la quota di immatricolato green al 15% e a circa 25.500 veicoli rispetto al totale di 363.250 mezzi immatricolati durante l'anno.

Mercato auto 2023, cresce ancora il Noleggio a lungo termine

Il mercato automobilistico sta progressivamente riprendendo i volumi persi nel 2022. A febbraio 2023, con 130.365 immatricolazioni, si è registrata una crescita del 17,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che aveva subito una diminuzione del 22,5%. Nel primo bimestre di quest’anno, la crescita cumulata è stata del 18,2% con 258.689 nuovi veicoli immatricolati. Questo successo è dovuto alla graduale ripresa delle forniture e delle consegne dei modelli.

Mercato auto febbraio 2023: +17,5% rispetto allo stesso mese del 2022

Nonostante il voto favorevole del Parlamento Europeo riguardante il divieto di vendita di auto nuove con motori endotermici a partire dal 2035, l’approvazione del Consiglio Europeo potrebbe risultare controversa.

Michele Crisci, presidente dell’UNRAE, ha dichiarato che l’industria automobilistica è pronta a raggiungere gli obiettivi di emissioni zero, ma solo attraverso una collaborazione stabile e programmata tra l’industria, il mercato e le istituzioni e attraverso il sostegno necessario.

Noleggio a Lungo Termine, volumi in forte crescita

Per quanto riguarda le vendite di auto, i privati hanno segnato un leggero aumento delle immatricolazioni mentre le autoimmatricolazioni sono diminuite. Il Noleggio a Lungo Termine ha guadagnato più della metà dei volumi mentre quello a breve termine ha recuperato.

Le alimentazioni a benzina e diesel hanno registrato una crescita delle immatricolazioni mentre GPL e metano sono rimasti in linea con i risultati dell’anno precedente. La quota delle ECV è stata inferiore alle aspettative, con le 100% elettriche e le ibride plug-in che hanno rappresentato rispettivamente solo il 3,7% e il 4,2% delle preferenze. Le ibride, invece, hanno coperto il 36,5% delle preferenze dei consumatori, con un 9,8% per le full hybrid e il 26,7% per le mild hybrid.